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sabato 5 giugno 2010

...la prima sera...

Non era quello l’orario fissato per quel loro primo incontro.
Ma lui aveva deciso di cambiare all’ultimo momento, senza nessun preavviso, e soprattutto senza che ciò potesse turbare la tranquillità di lei.
Lui entrò da solo in quel ristorante orientale, e gli occhi delle donne, già sedute ai loro tavoli, seguirono ogni suo passo, prima che una giovane ragazza, con un lungo kimono rosso, gli chiese di seguirla e di prendere posto ad un tavolo nell’angolo, sotto una luce che scendeva dal soffitto, e che illuminava con delicata discrezione solo l’area del piccolo tavolo quadrangolare.
Lui era calmo, ma i suoi occhi erano già lucidi, al pensiero di essere travolto dall’entrata di lei, e soprattutto dalla sua vicinanza, quella sera.
Un giovane cameriere, che li avrebbe seguiti durante la cena, gli chiese se desiderasse bere qualcosa, durante quegli interminabili minuti di attesa.
Ricevette dal magro uomo, vestito in un abito scuro, e in un camicia nera, ben abbottonata sul corpo, un sorriso di sincera gratitudine, per il suo doveroso interessamento.
L’aria, nell’intero locale, discreto nelle luci basse che davano visibilità ai soli ospiti, e a null’altro, cambiò quando una donna entrò dalla porta laterale, quella riservata alla sola uscita.
Il viso di lui si voltò in uno scatto quasi magnetico, fino ad incrociare i suoi occhi, marcati da un trucco che ne risaltava solo la bellezza e la sua sicura presenza.
Non volle essere accompagnata al suo tavolo, come se un fantasma l’avesse presa per mano e le avesse indicato il suo destino.
Quando lei si trovò lì, in piedi, ad un passo dal suo tavolo, lui si alzò e la baciò una sola volta sulla guancia sinistra, come in una scena di un film americano. Sembrava un addio, ma loro non si erano mai visti, sapevano poco più di nulla l’uno dell’altra.
Quando lei accettò di sedersi, senza opporre nessuna esitazione all’invito, la sua schiena mostrò a chi ne avesse piacere una bellezza e un’armonia, che solo in una composizione musicale di altissimo livello si potrebbe rivivere.
Il fascino delle sue forme era così discreto e prorompente che quel luogo lo conteneva con immensa difficoltà.
Due bicchieri ancora vuoti dividevano le loro traiettorie.
Lui cercò di versarle del vino bianco, accuratamente scelto per quella occasione, ma lei pose la sua mano affusolata sul cerchio di vetro, sorridendogli.
Lei non poteva bere quel vino, avrebbe rischiato di perdere la lucidità di ogni momento, a causa della sua totale astemia.
Il sorriso di lui, accolse quella forzata rinuncia, confidando in un ragionevole ripensamento successivo.
La cena fu servita nello stile thailandese, che lui aveva scelto, per la loro comune passione per la cultura di quel paese e delle sue abitudini e colori.
Non si limitarono certo a sorridere, ed ogni volta che la bocca di lei, unta solo di sapore di cibo e di voglia di vivere, staccava la sua emozionata contentezza, lui le penetrava lo sguardo, a tratti nascosto dai suoi capelli scuri, lasciati solo in parte liberi sul collo magro, libero anch’esso da ogni inutile oggetto o gioiello, che ne avrebbe soltanto sminuito l’infinita femminilità.
Rimasero lì per qualche ora, ed il tempo su di loro non correva più.
Tutto si fermò e lasciò loro la possibilità di riscattare quel profondo segreto, che da tempo avevano saputo custodire, senza violare le loro identità e le loro esistenze quotidiane.
Lui le baciò la mano destra, con la stessa leggerezza con cui una foglia sfiora il terreno cadendo ai primi freddi autunnali.
Nel liberare le gambe, accavallate, lisce … profumate di olio pregiato e dopo aver lasciato cadere il tovagliolo che teneva sulle cosce, si allontanò da lì, senza pronunciare una sola parola.
Lei aveva gli occhi bagnati, e la felicità diventò velo di triste consapevolezza, che quella sera forse era solo il ricordo di un desiderio mai vissuto.
s.m.

5 commenti:

  1. interessante, stimolante, sensuali, personale...... ma soprattutto intimo...

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  2. eleganza, misura, sensualità, desiderio, complicità, intimità..tutto molto sotteso, come un certo erotismo implicito nella scelta del luogo, dei cibi, della luce
    una storia che merita di essere vissuta

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  3. ...nato da un pensiero..o forse da un desiderio...da una scena...da una semplice immagine...un segreto...che ognuno di noi potrebbe portare dentro di sè...

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  4. perfetta la descrizione della prima sera

    avverto quasi una vibrazione ...
    nell'immaginare la scena completa in ogni
    istante..con i piu' oculati dettagli

    il punto in cui..... Lui le baciò la mano destra, con la stessa leggerezza con cui una foglia sfiora il terreno cadendo ai primi freddi autunnali.........
    e' impressionante lo stile ....
    eccellente....bravo


    e la chiami una semplice immagine.....

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  5. ...un racconto come questo nasce liberandosi da ogni freno emotivo...e lasciando scorrere la penna su un foglio di carta...che prima era bianco...

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