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giovedì 17 giugno 2010

…le gocce sulla sua pelle…

L’aria era fresca fuori, e la pioggia aveva lasciato il suo odore, che entrava insistente nelle narici dei passanti.

Il traffico era frenetico, un po’ come i pensieri di lei, che tornava a casa da una difficile giornata, trascorsa tra gente che lei stessa non amava.

Non aveva mai passato tanto tempo al telefono, e la confusione ormai era andata a finire persino nella sua borsa nera.

La sera era l’unico spazio per rifugiarsi in quella sua ancora giovane solitudine.

La musica era amica sua, e come si fa tra amici veri, era bastato entrare in casa per sentire il bisogno di riempirla di note e di colori profumati.

Gli abiti le cadevano di dosso lasciandola libera di ritrovarsi con la sua bellezza, stanca di essere camuffata a chi invece la pretendeva in ogni sua manifestazione.

Il bagno era pulito, e conservava segreti che nessuno avrebbe mai potuto conoscere, i rumori erano chiusi fuori da quella finestra che portava luce ed aria fresca, soprattutto nelle giornate di inverno.

Le scarpe rimasero fuori, come anche la sua gonna scura e i pochi oggetti che portava addosso.

Mentre la vasca si riempiva, lasciando evaporare una sottile nebbia profumata, lei scoprì la sua schiena e i suoi seni si imposero, lasciandosi riflettere in uno specchio che in pochi secondi smise completamente di riflettere.

Entrò in quell’acqua calda, lasciando cadere l’ultimo indumento che non le si oppose affatto.

Le sue gambe erano chiare, come il resto del suo corpo, morbido e coinvolto in quello spazio.

Le mani erano vive e lasciavano correre pensieri per poco trattenuti da un sottile e resistente freno invisibile.

Le curve sporgevano dalla superficie della soffice schiuma e i suoi nervi lottavano con un piacere che passava dal sottile collo fino a raggiungere le dita dei suoi piedi intrecciati in una sottile scultura plastica.

Quando i suoi occhi si chiusero, la sua mente si liberò definitivamente e il pensiero di lui entrò nel suo corpo lasciandogli ogni porta d’accesso aperta per sempre.

2 commenti:

  1. Che strano s. ....in qualche modo questo brano sembra raccontare la mia giornata di ieri, due aerei in un giorno per parlare con gente non amata, una borsa nera e confusa, indumenti abbandonati la sera in cerca d'acqua che lavasse via i pensieri.....

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  2. cara loredana...come vedi il mio blog rischia di diventare ...forse per la scelta delle foto e dei temi trattati... in un modo o nell'altro...la casa di tutti... grazie per la tua presenza qui...ciao.
    s.

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